Piccolo trattato di tecnica pittorica
Trattati sulla pittura ve ne sono parecchi di antichi e moderni; quelli antichi, per lo più oscuri e arzigogolati, sono poco pratici; nessun pittore
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Dopo aver sperimentato parecchi sistemi per ottenere tale risultato ne ho trovato uno che mi sembra assai soddisfacente e che spesso uso tuttora
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Sulla superficie d’una tela in tal modo preparata non si può disegnare né con il lapis né con la carbonella; se si ha l’abitudine di abbozzare con la
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sera dopo il lavoro e poi asciugarli con uno straccio. Se per qualche tempo non si dipinge si eviti di lasciare i pennelli esposti alla polvere che ne
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che dissi per gli essicanti, che non bisogna cioè esagerare i pericoli di certi colori né pigliare alla lettera tutto ciò che si è scritto e detto su
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nelle pitture ben verniciate. Il giallo di Napoli è un colore alquanto pericoloso; i pittori francesi del periodo romantico, specie Delacroix, ne
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goccia di vernice Damar o mastice, poiché è specialmente l’azione dell’olio che lo fa scurire e ne rallenta il prosciugamento.
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mano di colla gelatina e bianco di Spagna messi a bollire lungamente a parti eguali in modo che ne risulti una poltiglia piuttosto densa 1; mentre la
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periodo antico e me ne vanto; non si perde nulla a passare sotto quelle forche caudine, non fosse altro che per il maggior diritto che si ha dopo alla
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numerose e se ne possono aggiungere sempre delle nuove; le esperienze in questo campo possono protrarsi all’infinito. L’olio di lino cotto e crudo, l
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né diminuire le quantità dell’aceto, indispensabile alla conservazione delle molecole dell’uovo.
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grande trasparenza e luminosità ai colori ma io ne ho fatta anche con gomme di altri alberi ed era altrettanto buona. Se per caso dunque non si trovasse
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che consisteva nel dipingere col pennello dopo aver sciolto le cere sul fuoco; questa pittura fatta sulle navi non s’altera né col sole, né coll’acqua
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colla. Finito il dipinto, si lascia asciugare un paio di giorni. Poi se ne scalda la superficie presso il fuoco (d’estate al sole) e contemporaneamente si
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Questa è secondo me la tempera che offre le migliori garanzie. Di quante ne ho provate è quella che mi ha dato i migliori risultati. È chiara, solida
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sempre verniciata con cura. Le tempere magre è meglio coprirle con un vetro; oltre che a preservarle il vetro ne aumenta la preziosità e la bellezza.
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alla tela e si ricomincia. Bisogna usare i colori così come vengono spremuti dai tubetti e non aggiungervi né olio né vernice; né bisogna mai ripassare
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ancora le pareti della mia camera da letto e ne sono talmente innamorato che più volte rifiutai delle somme importanti offertemi da persone che la
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formata intorno a ogni colore vuol dire che sono buoni per l’uso che se ne vuol fare e allora si pongono sulla tavolozza. Poi si diluiscono e si
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pezzo dopo l’altro e lavorando sempre nel colore fresco. Né si dimentichi mai di bagnare con vernice allungata d’olio quella parte che si vuol velare
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, le tinte anche molto fluide non si spandono né colano, la luminosità del colore aumenta.
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